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Domenica 19 Luglio 2020
Papa Pio XII pubblica l'enciclica "Summi maeroris"

Il 19 luglio 1950 nella Città del Vaticano Papa Pio XII in occasione dell'anno giubilare pubblica l'enciclica "Summi maeroris", nuove preghiere per la pace e la concordia tra i popoli. Il Pontefice, tra l'altro, afferma "Occorre senza dubbio sollevare il popolo bisognoso a uno stato degno dell'uomo; ma non con la forza, non con le agitazioni, bensì con giuste leggi. Occorre certamente eliminare al più presto tutte le controversie che dividono e separano i popoli, sotto gli auspici della verità e la guida della giustizia, e aggiunge "Rammentino tutti che cosa apporti la guerra, come purtroppo sappiamo per esperienza: rovine, morte e ogni genere di miseria. Col progredire del tempo la tecnica ha introdotto e apprestato tali armi, micidiali e inumane, che possono sterminare non soltanto gli eserciti e le flotte, non soltanto le città, i paesi e i villaggi, non soltanto gli inestimabili tesori della religione, dell'arte e della cultura, ma persino fanciulli innocenti con le loro madri, gli ammalati e i vecchi indifesi. Tutto ciò che di bello, di buono, di santo ha prodotto il genio umano, tutto o quasi può essere annientato. Se pertanto la guerra, soprattutto oggi, si presenta ad ogni osservatore onesto come qualcosa di sommamente terrificante e letale, è da sperare che - mediante lo sforzo di tutti i buoni e in special modo dei reggitori dei popoli - siano allontanate le oscure e minacciose nubi, che sono tuttora causa di trepidazione, e risplenda alla fine tra le genti la vera pace." E ancora "Da ciò che abbiamo finora detto è facile dedurre, venerabili fratelli, quanto siano lontani dal procurare una vera e sicura pace coloro che calpestano i sacrosanti diritti della chiesa cattolica; proibiscono ai suoi ministri di compiere liberamente il loro ufficio, condannandoli anche al carcere e all'esilio; impediscono o addirittura proscrivono e distruggono le accademie, le scuole e gli istituti di educazione che sono retti secondo le norme cristiane; infine, travolgono con errori, calunnie e ogni genere di turpitudini il popolo, specialmente la tenera gioventù, dalla integrità dei costumi, dalla virtù e dall'innocenza verso gli allettamenti dei vizi e la corruzione. Ed è chiaro ancora quanto vadano lontani dal vero coloro che insidiosamente lanciano contro questa sede apostolica e la chiesa cattolica l'accusa di volere una nuova conflagrazione. In realtà non sono mai mancati, né nei tempi antichi né in quelli a noi più vicini, coloro che hanno tentato di soggiogare i popoli con le armi; però Noi mai abbiamo desistito dal promuovere una vera pace; la chiesa non con le armi, ma con la verità desidera conquistare i popoli ed educarli alla virtù e al retto vivere sociale. Infatti «le armi della nostra milizia non sono carnali, ma potenti in Dio » (2 Cor 10, 4). Occorre che insegniate tutto ciò con franchezza; poiché allora soltanto quando cioè i comandamenti cristiani saranno posti al sicuro e informeranno la vita privata e pubblica, sarà lecito sperare che, composti gli umani dissidi, le varie classi dei cittadini, i popoli e le genti si uniscano in fraterna concordia. Le nuove pubbliche preghiere implorino da Dio che questi Nostri ardenti voti siano appagati; in modo che, con l'aiuto della grazia divina, non solo con virtù cristiana siano in tutti rinnovati i costumi, ma anche le relazioni tra i popoli siano al più presto talmente ordinate, da procurare alle singole nazioni, frenata la cieca cupidigia di dominare sugli altri, la debita libertà; debita libertà da concedersi e alla santa religione e a tutti i suoi figli secondo i diritti divini e umani.".

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